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Scultura dell'artista montevarchino Francesco Mochi

L’irrequieto vagare delle opere di Francesco Mochi da Montevarchi

Presentazione del volume domenica 29 Maggio 2022, ore 17:00, Sala Grande dell’Accademia

 

 

Dalla copertina:

“L’irrequieta ricerca di una collocazione stabile ha accomunato il destino di un cospicuo numero di opere dello scultore montevarchino Francesco Mochi (1580-1654), tra l’altro fondamentali per gli sviluppi della carriera dell’artista.

Sebbene molti dei travagliati spostamenti si siano verificati nel corso degli ultimi due secoli, per molte di queste sculture la messa in opera si era rivelata incerta (come ad Orvieto, a causa dell’incompresa modernità delle opere del giovane artista) o avversata (dallo strapotere di Gian Lorenzo Bernini) talvolta già al tempo della gestazione. Resta da chiedersi se, per questi capolavori, l’aspirazione a trovare un proprio posto non sia la stessa che stava in origine nutrendo l’artista montevarchino; infatti, se Firenze che aveva visto solo muovere i primi passi dell’artista si era mostrata ben presto di lui dimentica (come dimostra il biografo Baldinucci, che ne confonde le notizie della vita e le opere), la Roma dei papi non aveva mancato di procurare a lui ingratitudine ed insoddisfazioni, dopo l’iniziale successo.

Al contrario, nella nativa Montevarchi, sulla metà del Seicento, Jacopo Sigoni usava per descrivere il suo conterraneo parole che lasciano trasparire l’ammirazione e l’orgoglio di chi, in quella terra, era ben consapevole della strada intrapresa da quel giovane ambizioso, che pur non avendo lasciato traccia apparente della sua arte in patria, non si era mostrato mai dimentico della propria origine: <Avjamo in questi tempi Fran[ces]co Mochi scultore, che si stima njun’altro passarli davanti in quella professione; lo predica la statua della Nunziata in Orvjeto, ed i Cavalli in Piacenza. Lo acclama Santa Veronica di San Pietro in Roma, appresso alla quale è il suo nome, casato e patria>“.

 

Alla presentazione del volume interverranno Lorenzo Tanzini (presidente dell’Accademia Valdarnese del Poggio), Carlo Fabbri (direttore responsabile del Settore Editoria), Simonetta Felloni (Centro Studi e Documentazione del Valdarno Superiore), Nicoletta Baldini (storica dell’arte), Chiara Certini (autrice e vincitrice del “Premio Aldo Anselmi 2021” nella classe socio-storico-umanistica).

 

Consigliata la prenotazione: 055-981227 | paleo@accademiadelpoggio.it

Necessaria la mascherina FFP2.