Memorie Valdarnesi

Memorie Valdarnesi dell’Accademia Valdarnese del Poggio

Serie IX, Fascicolo IX, 2019

 

 

La versione online delle Memorie Valdarnesi 2019, eccezionalmente a disposizione degli utenti durante il periodo di chiusura.

 

 

STORIA E TRADIZIONI

POPOLARI

 

Spadini Valeriano, Wierer Ursula, Roncaglia Giovanni, Mazza Paul, La raccolta didattica dell’Istituto Comprensivo “Alessandro Manzoni” (Bucine, Arezzo): Lettura e valorizzazione del patrimonio paleontologico di Bucine e del territorio limitrofo, p. 11. 

 

La collezione di fossili e reperti archeologici conservata presso l’Istituto Comprensivo “Alessandro Manzoni” di Bucine si è sviluppata a partire dagli anni Settanta del Novecento ed è stata oggetto di una recente opera di riorganizzazione e valorizzazione. Mazza, Roncaglia, Spadini e Wierer ci guidano tra le vetrine espositive, illustrando i risultati dell’opera di classificazione dei fossili pliocenici e pleistocenici valdarnesi e senesi, dei reperti litici e di quelli ceramici ritrovati nel territorio di Bucine. 

 

Tognetti Sergio, L’armata Brancaleone: mito e realtà dell’Italia al tempo delle crociate, p. 33. 

 

Nel suo lavoro Sergio Tognetti ci propone un’interessante riflessione sul film del grande Mario Monicelli “L’Armata Brancaleone” e sulla rappresentazione di un Medioevo fantastico e immaginario. L’autore del saggio infatti mette in mostra gli aspetti più significativi, alcuni volutamente “sbagliati”, della pellicola (dal lessico adottato ai caratteri grotteschi dei personaggi, fino al tema della crociata), aspetti che hanno reso quest’opera un vero e proprio cult della cinematografia italiana. 

 

Landi Fabrizia, “Da più dolce pensier tirato e scorto”. Lorenzo de’ Medici e la musica, p. 43. 

 

Marsilio Ficino, filosofo di Figline Valdarno, e il pensiero neoplatonico ebbero una grande influenza nell’ambiente della villa di Careggi e sulla famiglia Medici. Fabrizia Landi ci porta ad esplorare il forte legame tra la musica e il giovane Lorenzo, abile a suonare la viola e pronto a cimentarsi con le chansons francesi e i canti carnascialeschi fiorentini della seconda metà del Quattrocento.   

 

Macchio Marina, Vita quotidiana delle fanciulle in clausura nell’età moderna. Il caso delle Educande nel monastero fiorentino della Santissima Vergine Annunziata detto delle Murate, p. 51. 

 

Le pagine del saggio di Marina Macchio ci riportano all’esperienza di vita vissuta dalle giovani donne all’interno del monastero della Santissima Vergine Annunziata, anche conosciuto come delle Murate. Dopo aver seguito la nascita, il successo e le principali vicende del monastero nella vita fiorentina, la lettura del testo con le regole che le educande erano tenute ad osservare ci permette di comprendere come le romite svolgevano quotidianamente la vita di clausura all’inizio del Quattrocento. 

 

Caselli Angela, Le miniere di lignite e la mobilitazione industriale nella Grande Guerra, p. 75. 

 

Dalla neutralità del 1914, all’entrata in guerra del 1915 fino al termine del conflitto bellico, come è cambiata la produzione di lignite in Valdarno? Facendo ampio ricorso ai quotidiani dell’epoca e alle parole di Luzzatto, il saggio di Angela Caselli ci offre un’ampia panoramica dei processi di produzione e di industrializzazione, delle condizioni dei lavoratori e dei rapporti tra Stato e fabbrica nel corso della Grande Guerra. 

 

Priore Dante, Meridionali immigrati in Valdarno nel secondo dopoguerra in coincidenza con la crisi della mezzadria, p. 103. 

 

Dante Priore riporta le interviste effettuate ad Annamaria e Filomena, madre e figlia di origini molisane trasferitesi in Valdarno alla fine del secondo conflitto mondiale. Nei tre incontri avuti, l’autore ha potuto registrare i canti delle donne e constatare la diversa assimilazione dell’italiano tra le due generazioni. 

 

 

ARTE LETTERATURA

 

Bencistà Lucia, Bernini Manola, Due dipinti restaurati per la Cappella dei Canonici nella cattedrale di Fiesole e una tela di Francesco Boschi ritrovata, p. 127. 

 

Lucia Bencistà ci porta alla scoperta di due tesori conservati all’interno della Cattedrale di Fiesole, ovvero una tela di San Giovanni Battista, attribuita dalla studiosa all’artista Francesco Boschi, e un dipinto di Mosè e la raccolta della manna, di anonimo pittore fiorentino. Entrambe le opere sono state recentemente restaurate da Manola Bernini, la quale ha riportato nelle ultime pagine del saggio le due schede di restauro. 

 

Dell’Atti Salvatore, Vittorio Ricci: un musicista dell’Ottocento di Terranuova Bracciolini, p. 135. 

 

Salvatore Dell’Atti ci presenta la figura di Antonio Ricci, musicista tout court vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo e ancora oggi poco conosciuto. Le sue esperienze oltralpe e le importanti amicizie, il suo impegno nella didattica e nella composizione, il suo interesse per il canto e per la ricerca degli strumenti ne fanno una delle figure più apprezzate nel mondo della musica del suo tempo. 

 

Piersigilli Helenia, Frammenti di un discorso interrotto. Lettere di Luciano Landi a Oreste Macrí, p. 165. 

 

L’archivio Contemporaneo Bonsanti conserva il carteggio dell’editore Luciano Landi con il critico Oreste Macrí. Nel suo saggio Helenia Piersigilli riporta sei lettere del Landi che ci permettono di seguire, nonostante la frammentarietà delle testimonianze, i progetti editoriali in fieri e di inquadrare il contesto culturale ed editoriale dell’Italia della fine degli anni Cinquanta. 

 

Gregorini Massimo, Arte ambientale e arte ambientata nel Valdarno Superiore, p. 179. 

 

Massimo Gregorini ci accompagna in un tour tra le principali opere d’arte che caratterizzano il paesaggio del Valdarno Superiore. Qui sculture, murales e installazioni trovano nei centri storici, nelle periferie, nelle rotatorie d’ingresso ai centri abitati, nelle case private, nei parchi e nei giardini nuove forme di interazione con l’ambiente circostante, che diventa parte integrante dell’opera stessa.  

 

 

VITA DELL’ACCADEMIA. Conferenze

 

De Mars BarbaraRacconto ed immagine. La Toscana nella letteratura tedesca, p. 205. 

 

Dai pellegrinaggi medievali all’interesse settecentesco per il Classicismo, da Winckelmann a Mann, passando per Goethe fino ad arrivare a Hesse, vari sono stati i motivi che hanno portato personalità di spicco della cultura tedesca a visitare le terre del Granducato. Barbara De Mars ci propone un excursus delle motivazioni che portarono, e tutt’ora portano viaggiatori tedeschi in Toscana.